Zaia chiede i poteri speciali contro i Pfas
Luca Zaia segnala al Governo la gravità della contaminazione provocata dai Pfas nel Veneto e sollecita il premier Paolo Gentiloni di deliberare lo stato d’emergenza nei territori coinvolto, rivendicando poteri commissariali per affrontare l’emergenza. La richiesta, formulata in una lettera estesa ai ministri Beatrice Lorenzin (Salute) e Gianluca Galletti (Ambiente), risale al 19 settembre – il giorno successivo alla nota ministeriale che respingeva la richiesta della Regione di fissare limiti nazionali per l’inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche – ma è stata resa nota all’indomani della decisione, assunta dal governatore, di abbassare a 90 nanogrammi per litro il “tetto” dei composti Pfas nelle acque potabili nostrane, una misura restrittiva che non trova confronti in Europa.
«È di tutta evidenza che la situazione che si è delineata dai dati recentemente acquisiti, può essere affrontata solo con mezzi e poteri straordinari», argomenta Zaia che su Fb rincara le critiche al Governo nazionale, reo di «un balletto incredibile, al quale poniamo fine per conto nostro in autonomia, guardando esclusivamente alla salute della popolazione e ai suoi timori. Perché non siamo in cerca della rissa, ma della soluzione migliore per i cittadini». La sortita ha suscitato svariati commenti, perlopiù polemici. «Siamo molto contenti che il governatore abbia chiesto lo stato di emergenza, peccato che si sia deciso a scrivere a Gentiloni con colpevole ritardo di quasi otto mesi rispetto al nostro allarme lanciato con una relazione di quasi trecento pagine presentata in commissione Ecomafie a febbraio», osserva Laura Puppato, senatrice del Pd.
«Zaia non avrà alcun potere commissariale o speciale per la gestione delle bonifiche da Pfas», profetizza Alessia Rotta, deputata dem, «per due anni ha tergiversato e orache il ministero dell’Ambiente ha liberato 80 milioni di euro per le bonifiche, ci si butta sopra come un falco, così da poterli gestire e prendersi gli eventuali meriti». «Verrebbe da dire, perdonatela perché non sa ciò che dice», chiosa ironico l’assessore all’ambiente Giampaolo Bottacin, lesto a ribadire che «l’azione della Regione ha rimediato al ritardo del Governo». Pieno consenso all’iniziativa dal senatore Antonio De Poli (Udc) che indica nella salvaguardia della popolazione la «priorità assoluta».
Bifronti le reazioni dei 5 Stelle; sferzante il capogruppo Jacopo Berti – «Il bello addormentato Zaia si sveglia e si trova immerso nei Pfas fino alla brillantina, sono furibondo, ha ignorato per anni il nostro allarme e le richieste del territorio» – ben più conciliante il consigliere Manuel Brusco, presidente M5S della commissione d’inchiesta istituita a Palazzo Ferro-Fini, che a conclusione dell’audizione del direttore dell’Arpav Nicola Dell’Acqua (posto da Zaia a capo della commissione tecnica di monitoraggio o e bonifica) si dichiara «certo che la sintonia tra Regione del Veneto e Arpav, con il coordinamento del direttore Dell’Acqua, produrrà risultati benefici per gli sviluppi di questa vicenda».
Giorgio Gasco