La crisi ha colpito anche le maratone
La crisi colpisce ovunque, anche dove il trend di crescita sembrava inarrestabile. La sorpresa arriva da un’inchiesta di una nota rivista specializzata nel running: dal 2013 ad oggi nel nostro Paese i partecipanti alle maratone sono stati meno di quelli dell’anno precedente. I maratoneti erano 35.922 nel 2012 e sono calati nel 2016 a 34.308. Ci sarà stato qualcuno che ha tagliato dal budget famigliare il costo maratona? Certo, ridotti non è forse il termine più appropriato per indicare il secondo miglior totale di sempre, ma scendere non è mai facile. Rispetto al 2012 di nomi ne mancano all’appello 1614. Quali i motivi di questo evidente calo? Certamente le condizioni economiche generali non aiutano ad incrementare il numero di partecipanti ai singoli eventi; essere al via di una maratona non è affatto semplice e non stiamo ovviamente parlando di una adeguata preparazione psico-fisica. Se la corsa non si svolge nella stessa città dell’atleta, o in un raggio facilmente raggiungibile in poche ore, bisogna considerare che i costi lievitano sensibilmente. Arrivare per esempio a Venezia il giorno prima, pernottare in albergo, mangiare in ristorante, sono tutti elementi che fanno alzare di molto il budget». Quest’anno rispetto all’edizione precedente, la Venice Marathon ha registrato un calo di 2000 atleti nella Maratona, ma si tratta percentualmente di una media molto bassa, perché ci riferiamo a maratoneti che ritirano il proprio pettorale per problemi fisici, posticipando la propria iscrizione all’anno successivo. Il problema principale legato all’iscrizione della Venice Marathon, c’è purtroppo con gli atleti italiani. La Venicemarathon ha avuto un forte appeal soprattutto sugli stranieri, che scelgono questa maratona anche come occasione turistica. Un quarto dei partecipanti sono infatti stranieri, molti arrivano dall’estremo oriente, dal Giappone e addirittura dall’Oceania, abbinando alla fatica di una 42 chilometri il piacere di correre in uno scenario unico al mondo». In Italia attualmente si disputano una sessantina di maratone, ma basta prendere in esame le 24 più importanti. Facendo un confronto con il 2014 risulta che solo otto di quelle disputate nel 2015 hanno avuto un aumento di iscrizioni o almeno pari all’anno precedente. Le altre hanno i numeri in diminuzione, cioè 17 maratone hanno registrato un calo. Nel 2015, sono stati 38.254 gli italiani che hanno portato a termine almeno una maratona. Le donne sono state 5.474, da Valeria Straneo (la migliore azzurra, con il 2:25’27” del secondo posto agli Europei di Zurigo) ad Angela LaTorre, che ha impiegato 9:07’02” per concludere la maratona del Lago d’Orta, mentre gli uomini 32.780 (in crescita del 5,8%), da Daniele Meucci (miglior azzurro con il 2:11’08” della vittoria agli Europei di Zurigo) a Francesco Gino Paolo, che ha chiuso la più lenta delle sue 65 maratone del 2015 in 9:45’00”. 38.254 maratoneti che hanno “prodotto”, in totale, 60.771 tempi, partecipando a un complesso di 76 gare in Italia e 155 all’estero. Le corse nel mondo più amate dai maratoneti italiani sono: New York, Valencia, Berlino, Parigi e Amsterdam, mentre in Italia continua a dominare la maratona di Roma davanti a Firenze, Venezia, Milano e Torino.
di Giancarlo Noviello