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Tra rammarichi, calendari, scioperi e prima di campionato

E sciopero non fu. O meglio, chi lo farà subirà conseguenze gravissime: parola di Gabriele Gravina, che nel corso dell’assemblea di ieri, prima della presentazione dei calendari completi non ha usato mezzi termini. Il presidente della serie C ha tuonato: «Domenica si gioca, in caso negativo scatterà il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione per la squadra che non è scesa in campo». A questo punto due soluzioni. O sciopero societario a oltranza con conseguenti penalizzazioni e sconfitte o tutti in campo a giocarsela per i primi tre punti dell’annata.

Foto di Michela Vitella

Per quanto riguarda gli arancioneri si può parlare di fortuna a metà. La rivincita di Coppa in casa contro la Triestina alla 5°, la Feralpisalò (una delle favorite) all’8° e alla 10° il Pordenone fuoricasa. Poi, tra l’11° e la 14° tre gare casalinghe ma con i due derby contro Bassano e Padova. Solo alla 15° contro il Vicenza. Il tutto tra ottobre e novembre che si riveleranno i mesi decisivi per i ragazzi di mister Zironelli. Proprio il tecnico arancionero analizza il calendario ed è soddisfatto a metà. In bocca ancora l’amaro per il 4 a 0 subito dalla Triestina dopo un discreto primo tempo e quelle due occasioni sbagliate, rigore e traversa comprese, avrebbero cambiato l’esito del passaggio del turno.

Foto di Michela Vitella

«Mi sembra un buon calendario. Non c’è andata male: potevamo trovarci un calendario molto più duro come neopromossa.  Unico neo il fatto che avevamo chiesto di giocare la prima fuori per sistemare un po’ il Mecchia ma accettiamo il verdetto. Forse i due mesi più duri saranno ottobre e novembre e per quel periodo dovremo essere bravi noi a  farci trovare al 100%. Dispiace molto, invece, l’eliminazione dalla Coppa. Sappiamo dove abbiamo sbagliato e dove dobbiamo correggere. Pur non giocando benissimo abbiamo regalato troppe occasioni e regalato due gol di cui uno in fuorigioco. Abbiamo anche preso una traversa e sbagliato un rigore. Se fossero entrati, saremmo passati noi. A me interessa ora concentrarmi su quanto sbagliato e sul Teramo domenica alle 18.30 che adesso è la partita più importante. Siamo una squadra che deve giocare ed è una questione mentale. Non siamo stati coraggiosi come al solito. Niente drammi ma di certo una bella partita contro il Teramo sarebbe anche un bella iniezione di fiducia».

A.C.M.

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