Quello che non sapevi su Tex
Non è un delitto essere curiosi. E come gran parte degli appassionati (curiosi) di fumetti sono sempre stato attratto dal fenomeno dei disegni “unofficial”, dai cosiddetti “strappi alle regole editoriali” e dai “dietro le quinte redazionali”.
Mi riferisco in particolare a quei disegni extra canonici o a quegli episodi anomali delle Serie regolari, alle contaminazioni fra generi, agli omaggi tra disegnatori, agli incontri impossibili, agli aneddoti e in generale a tutte quelle informazioni che nella maggior parte dei casi non si possono ottenere durante l’ordinaria lettura di un fumetto. Una breve serie di articoli in cui intendo esplorare alcuni aspetti meno conosciuti del mondo dei fumetti e condividere la mia passione con altri lettori altrettanto curiosi.
In questo mio spazio dedicato alle curiosità fumettistiche torno ad occuparmi di Tex approfondendo alcuni aspetti significativi (e marginali) di questo storico personaggio e dedicandogli la seconda parte e anche la terza, tra una settimana, in cui elencherò soprattutto i vari gadget e oggettistica varia collegata al ranger in camicia gialla.
Inizio subito pubblicando qui sotto le foto della copertina originale di Galep del primo Tex (Gigante) e della prima pagina originale di Tex composta dalle tre strisce che nel 1948 diedero inizio a un fenomeno editoriale senza precedenti…
Tex è un duro, uno che non si abbandona spesso ad effusioni romantiche, lo sappiamo; eccolo però eccezionalmente ritratto da Aurelio Galleppini in momenti romantici se non addirittura sexy!
Sempre Galep ci propone Tex in un’inedita, clamorosa, versione erotica! Da notare che anche in mutande Tex non rinuncia al cinturone con doppia colt!
Con i ritmi di produzione che doveva sostenere come biasimare il buon Galep se attingeva a piene mani dalle covers americane o dalle foto dei western USA per fare le sue copertine di Tex? Alcuni lettori hanno gridato allo scandalo. Forse ignorano che alla base del fare fumetti c’è la regola del copiare! Ecco di seguito alcuni esempi…
Per la copertina di SUPERTEX (albo scritto da Gianluigi Bonelli) fu lo stesso Sergio Bonelli a consigliare a Galep una foto di scena di Humphrey Bogart, ma Galep andò oltre e si fece fotografare nella stessa posizione perché forse non aveva a disposizione la celebre foto o forse perché non gli piaceva quella manona in Primo Piano…
Sergio Bonelli e Galep all’epoca della copertina di Supertex dovevano avere proprio l’aspetto che vediamo in questa foto d’epoca… nella seconda foto invece Galep è con Gianluigi Bonelli… nella terza foto il trio è al completo!
Altra cosa che forse non tutti sanno è che Galep costruiva da sé una miriade di modellini che gli servivano per il suo lavoro di disegnatore. Foto di diligenze, vascelli, colt o fucili non erano facili da trovare come adesso nei giornali o su internet, quindi se li costruiva con maniacale precisione!
Galep era anche un appassionato di trenini elettrici e uno dei suoi hobby più grandi era quello di costruire meravigliosi plastici con le rotaie. Ricordo ancora quando gli telefonavo e la moglie mi diceva di attendere in linea perché Aurelio stava giocando con i trenini!
Aurelio Galleppini, disegnatore instancabile come suggerisce Claudio Villa, ci mostra un altro lato di Tex che sembra non amare troppo le curiosità dei giornalisti (soprattutto se spelacchiati e dall’aspetto sciatto e viscido!)…
Forse non tutti sanno che Tex ha avuto addirittura una propria linea di abbigliamento, come solo le vere Star possono permettersi…
Tex che può vantare anche una autentica colonna sonora personale “La ballata di Tex Willer” (inciso su 36 piste magnetiche!) oltre che al recente disco “My name is Tex” dedicatogli dal cantautore Graziano Romani…
Con il mitico SuperGulp Tex fu il protagonista di un cartone animato (in realtà una semianimazione) e a questo punto poteva mancare un film? No, si intitolò “Tex e il signore degli abissi” e a realizzarlo nel 1985 fu Giuliano Gemma con la regia di Duccio Tessari che riuscì ad avere nel cast anche Gianluigi Bonelli in persona nei panni di uno stregone navajo!
Negli anni ’80 Sergio Bonelli convinse il padre a fare un viaggio negli States per fargli finalmente conoscere gli ambienti che Gianluigi aveva descritto migliaia di volte nei suoi fumetti. Il viaggio fu però una fallimento; né lo scenario maestoso del Grand Canyon, né la realtà della riserva dei veri navajos impressionarono Bonelli padre che rimase molto deluso: nulla di quanto vedeva somigliava agli ambienti leggendari che aveva immaginato fin da ragazzo!
Nell’estate del ’69 Giovanni Ticci ricevette l’offerta dal clan Bonelli che avrebbe cambiato la sua carriera di disegnatore! Per impressionare (ma ce n’era bisogno?) il giovane e talentuoso Giovanni Ticci, futura colonna di Tex, Sergio Bonelli caricò in macchina lo spaesato disegnatore senese e lo condusse al lago Maggiore in compagnia del padre Gianluigi. Il trio raggiunse in motoscafo il centro del Lago dove, una volta spento il motore Sergio iniziò a lanciare in aria delle lattine che il padre colpiva con le colt che teneva al cinturone! Sembra una storia di fantasia ma è la pura verità! Questa è una foto di quell’evento del 1969…
Giovanni Ticci qui si è autoritratto con il celebre Ranger…
Claudio Villa ha reso omaggio a Giovanni Ticci disegnandolo in una tavola di Tex: è il tranquillo commensale che vediamo nella striscia centrale della seguente pagina…
Giovanni Ticci non è solo un disegnatore di fumetti ma anche un artista di valore assoluto come possiamo ammirare in queste splendide illustrazioni…
Chiudo questa seconda parte di “Curiosità…” interamente dedicata a Tex (come anche la terza, tra 7 giorni) con alcune immagini nostalgiche firmate da Francesco Gamba, Claudio Villa e Bruno Brindisi che vogliono ricordare Bonelli padre e figlio e Aurelio Galleppini…
di Luca Pozza