Nathan Never, la Rinascita e il ritorno sulla Terra
Nel monastero Shaolin dove insegna il Maestro Nathan, una voce arriva alle orecchie dei suoi giovani e inesperti allievi: dice qualcuno che ci fu un tempo in cui Nathan Never non era l’uomo saggio e retto che sta ora indicando loro la via… Dicono altri che avesse subito un tremendo dolore, che l’aveva trasformato nell’incarnazione stessa della vendetta, alla ricerca di qualcuno che gli era caro…Continuano con Nathan Never Rinascita le celebrazioni per il 25° anniversario del personaggio che si traducono in questa seconda mini-serie che cerca di colmare il lasso di tempo fra il brutale omicidio della moglie di Nathan ed il rapimento della figlia ed il reclutamento da parte di Edward Reiser e della sua Agenzia Alfa.
Come accaduto per Nathan Never Anno Zero di Bepi Vigna e Roberto De Angelis, ritroviamo altri due storici membri del team che diede vita al personaggio ovvero Michele Medda ai testi e Germano Bonazzi ai disegni che partono collegandosi proprio alla precedente mini già citata. Nathan è sulle tracce dell’assassino di sua moglie Ned Mace ma il suo punto di vista non è l’unico che seguiremo durante la vicenda ritroveremo anche quello di Reiser e della caccia a misteriosi dati che comprometterebbero la legalizzazione delle agenzie investigative private. Medda predilege da sempre un tocco più “noir” e tratteggia benissimo un Nathan ossessionato dalla ricerca dell’uomo che ha distrutto la sua famiglia ma anche quello smarrito alla ricerca di sé stesso nel tempio Shaolin sulla stazione orbitante di Tersicore. L’autore poi intreccia benissimo la vicenda personale di Nathan con le vicende socio-politiche che diverranno fondamentali nella serie e che qui vengono mostrate nella loro fase embrionale.
Per festeggiare al meglio questo anniversario, niente di meglio che chiedere al suo disegnatore Bonazzi cosa sta combinando il famoso Agente Alfa.
Germano, quali sono i tuoi piani lavorativi per il momento? “Per il momento certamente riguardano Nathan Never: sto terminando la serie che sta uscendo, Rinascita, (con Michele Medda ai testi, ndr), sto finendo proprio ora l’ultimo numero e presumo che dopo continuerò ancora con Nathan Never. Non so cosa mi verrà dato, ma penso sia sempre nell’ambito Nathan Never”.
Quindi per il momento non hai piani esterni alla Bonelli o allo stesso Nathan Never? “Guarda, da quando sono alla Bonelli ho sempre disegnato Nathan Never (ride), penso che non sarà molto diverso anche per quanto riguarda il futuro”.
C’è un fumetto che vorresti disegnare particolarmente? Un sogno nel cassetto, oltre Nathan Never…“Beh un altro personaggio Bonelli che vorrei disegnare è Dylan Dog, per quanto riguarda gli extra Bonelli mi piacciono i supereroi, l’Uomo Ragno i particolare. Poi un altro fumetto che mi piace tantissimo è Alan Ford, che, chiaramente ha uno stile suo, che è di Magnus, quindi non riesco ad immaginarlo disegnato in un modo diverso: deve avere quello stile lì”.
Che personaggio è il tuo Nathan Never? A cosa ti sei ispirato per farlo muovere all’interno del panorama fumettistico bonelliano? “Parlando dei tratti fisionomici mi ispiro un po’ a Clint Eastwood, poi magari riesco a dargli un taglio meno cupo di altri, ma dipende soprattutto dalla sceneggiatura, ecco: tendo a rispettare fedelmente quello che c’è scritto nella sceneggiatura, il discorso della storia è importante, non dipende esclusivamente da me stesso”.
Cosa rappresenta per te Nathan Never? “Nathan Never è un compagno di vita, perché praticamente ho vissuto con lui 25 anni: è come se fosse una persona che conosco realmente”.
Quindi c’è un rapporto quasi fraterno con lui? “Non saprei, è un personaggio fantastico, ok, ma è sempre lì, mi ha sempre accompagnato in tutti questi anni. Cerco di fare del mio meglio per renderlo una persona positiva, un ideale: per me è essenziale che comunichi positività, che aiuti il prossimo, anche se il Nathan delle due serie parallele deve ancora maturare. Cerca vendetta, è rabbioso e ancora deve scoprire la sua vera natura generosa”.
Gian Nicola Pittalis