L’anima della frontiera
Dopo aver dato notizia dei libri più letti della settimana grazie al contributo del Centro Biblioteche Lovat, Il Sestante News ha intervistato Matteo Righetto, entrato nella top ten dei libri più venduti e che di recente ha presentato la sua ultima uscita proprio a Villorba. Nato a Padova nel 1972, insegna Lettere. Ha esordito con il romanzo Savana Padana(Zona, 2009 – TEA 2012), seguito nel 2011 dal romanzo Bacchiglione Blues (Perdisa Pop). Ancora nel 2012 Righetto ha pubblicato negli Stati Uniti d’America il racconto “Cloudy Water” (Akashic Books, New York), short story segnalata agli Edgar’s Awards. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo La pelle dell’orso da cui è stato tratto l’omonimo film interpretato da Marco Paolini. Nel 2014 il GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) gli ha conferito il titolo di Accademico. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Apri gli occhi (TEA) vincitore Premio Cortina d’Ampezzo 2016; menzione d’onore della giuria del Premio Campiello 2016; menzione speciale della giuria al Premio Mario Rigoni Stern 2016. Nel gennaio 2017 ha pubblicato da TEA il romanzo Dove porta la neve. In occasione della XX edizione del CinemAmbiente Festival di Torino, gli è stato conferito il prestigioso premio “Le Ghiande” 2017 per essersi sempre distinto con una scrittura costantemente rivolta a uno sguardo sull’azione del paesaggio e dell’ambiente nella vita dei protagonisti delle sue storie.Nel giugno 2017 ha pubblicato da Mondadori il romanzo L’anima della frontiera, accolto come un vero e proprio caso editoriale internazionale. l diritti di traduzione del libro infatti, prima ancora di uscire in Italia, sono stati ceduti in più di dieci Paesi del mondo tra cui spiccano: Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Olanda.
1) Cognetti P. – LE OTTO MONTAGNE – Einaudi
2) Lackberg C.- LA STREGA – Marsilio
3) Grisham J. – IL CASO FITZGERALD – Mondadori
4) Camilleri A. – LA RETE DI PROTEZIONE – Sellerio
5) Roy A. – IL MINISTERO DELLA SUPREMA FELICITA’ – Guanda
6) Rovelli C.- L’ORDINE DEL TEMPO – Adelphi
7) Pennac D. – IL CASO MALAUSSENE – Feltrinelli
8) Righetto M.- L’ANIMA DELLA FRONTIERA – Mondadori
Matteo, è uscito il 13 giugno per Mondadori il tuo nuovo romanzo, L’anima della frontiera, già richiestissimo all’estero. Come stai vivendo questo momento felice? “Con grandissima gioia. La richiesta per i diritti del libro è in continua crescita. Sono già stati venduti in Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia e molti altri paesi. E’ la fine di un lungo percorso che sto comunque vivendo con molta umiltà perché so quanto sia effimero il successo. Spero solo di avere lavorato a un immaginario che possa in qualche modo corrispondere a quello di molti altri, soprattutto in paesi come gli Usa dove raramente arrivano libri italiani”.
Il tema del libro è emblematico. “Oggi è il ‘tema dei temi’ basti pensare all’ultimo Salone del Libro. Il mio romanzo ha intercettato questi argomenti e forse per questo è piaciuto all’estero. La frontiera di cui parlo, però, non è solo geografica: nel corso della storia si trasforma in un limite etico, un confine tra il bene e il è male, ragione e follia, ricchezza e povertà. Il tema cardine è, infatti, quella labile linea tra ciò che siamo adesso e ciò che potremmo diventare tra cinque minuti.
Una storia che parla di ‘identità’come sempre nei tuoi romanzi. “Sì, ma anche di formazione. In questo caso quella di una ragazza, Jole che nel corso della vicenda diventa contrabbandiera di tabacco. E’ il mio primo romanzo che ha per protagonista una donna. Sentivo da tempo la necessità di lavorare in profondità su una protagonista femminile e ho provato a farlo. Credo che solo le donne sappiano essere davvero così forti e determinate e quindi mi piaceva che fosse lei, la Jole, a rappresentare questo universo. Non a caso dico ‘la Jole’ : è infatti l’unico personaggio del romanzo che ha l’articolo determinativo proprio per rafforzare questa sua determinazione”.
Come nei tuoi precedenti lavori, un personaggio simbolo. “Sì, ‘la Jole’ diventerà simbolo del riscatto di tutti gli ultimi, quindi si tratta anche di un romanzo sociale: uno dei più grandi problemi che affliggono questo mondo è la violenza sulle donne, in tutte le civiltà”.
E’ notizia recente che La pelle dell’orso è nella cinquina per la Migliore Opera Prima nella finale dei Globi d’oro 2017. Anche Savana padana diventerà un film. Com’è stata questa esperienza con il cinema? “E’ stata un’esperienza bellissima, arricchente. Un onore e una grande gioia per me collaborare col regista Marco Segato, Marco Paolini e Bonsembiante. Vedere un proprio romanzo diventare un’opera cinematografica è molto emozionante. Per quanto riguarda la trasposizione di Savana padana, c’è questo progetto col regista Marco Borraccetto ma è una strada ancora molto lunga e non sarà facile”.
Pagina a cura del Centro Biblioteche Lovat