Non una di meno, Giornata Internazionle contro la violenza sulle donne
Oggi si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un fenomeno ancora e diffuso, violenza sulle donne ma anche battaglia per la parità in genere, un’urgenza ancora sentita in diversi settori istituzionali del mondo del lavoro e della vita sociale stessa.
Ma il 25 novembre non è una giornata a caso; è il ricordo del brutale omicidio nel 1960 nella Repubblica Dominicana dove le tre sorelle Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate.
I loro corpi furono gettati in un burrone per simulare un incidente. Eppure, da allora, le cose non sono cambiate; basti pensare agli stupri e alle uccisioni di moltissime ragazzine in India, ma anche a casa nostra dove la violenza contro le donne si nasconde spesso dentro le mura di casa.
Sono 116 le donne vittime di femminicidio nei primi 10 mesi dell’anno, più di una ogni tre giorni, i dati sono riportati dal report “Eures Caratteristiche. Dinamiche e profili di rischio del femminicidio in Italia”. La maggior parte degli omicidi avviene al Nord e molto spesso in ambito familiare; le vittime hanno in media 50 anni. Le leggi in Italia ci sono, ma quello che ancora manca, però, è una vera e propria rivoluzione culturale a partire, ad esempio, dalle scuole.
La matrice della violenza contro le donne, ancora oggi, purtroppo, può essere rintracciata nella disuguaglianza dei rapporti tra uomo e donna come se ancora oggi, nel 2016, l’uomo considerasse la donna un essere subordinato da poter possedere e controllare.
Oggi a Roma si terrà una manifestazione nazionale dal titolo “Non una di meno”. Basterà? Certamente no, ma finché la voce di tutte le donne di ogni nazionalità si alzerà forte per dire “Basta alla violenza e al sopruso anche psicologico”, solo fino ad allora, ogni donna potrà sperare nel cambiamento e, finalmente, nella parità vera e propria anche e soprattutto quella di poter scegliere, sempre e liberamente.
Giuliana Lucca