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Muore dopo un’operazione. Torna l’incubo del batterio killer a Treviso?

L’incubo batterio

Muore a 76 anni per una endocardite, meno di quattro mesi dopo un’operazione al cuore al Ca’ Foncello di Treviso. La procura di Belluno dispone l’autopsia. L’incubo è che si possa trattare di un nuovo caso di “batterio killer”, Mycobacterium Chimaera che in Veneto ha già causato quattro morti.

L’accaduto

È il 24 ottobre 2018 quando Franco Costa, 75enne, originario di Venezia, residente a Lamon, è sottoposto a un intervento per bioprotesi valvolare aortica al Ca’ Foncello. Nelle settimane successive è ricoverato per riabilitazione. Muore giovedì 7 febbraio e il pm di  Belluno dispone l’autopsia. Inevitabile il collegamento al batterio killer ma le tempistiche non coincidono. «Non c’è correlazione tra le procedure durante il ricovero al Ca’ Foncello e il successivo decesso» dichiara il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi, «attendiamo l’autopsia della Procura».

L’ospedale

«Il paziente è stato dimesso da Treviso in buone condizioni, l’ecografia dopo la riabilitazione post cardiochirurgica non ha evidenziato alcun problema, sicuramente a quel punto non c’era alcun problema di tipo infettivo» assicura il dottor Giuseppe Minniti, direttore dell’unità di Cardiochirurgia del Ca’ Foncello, «la probabilità che sia morto per un’infezione di Chimaera è zero. I macchinari a ottobre 2018 erano già stati messi in sicurezza da più di un anno. Inoltre il Chimaera è un batterio a crescita lenta: prima di dare malattia ha un’incubazione che va da uno a cinque anni».

n.s.

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