Via la Donazzan ma Zaia dice no
Non che si aspetti granché, ma è convinto che il problema vada posto. Perché è un problema politico e il governatore del Veneto non può far finta di niente. È così che Davide Bendinelli, deputato veronese e coordinatore regionale di Forza Italia, ha chiesto e ottenuto un appuntamento a Luca Zaia: «Gli chiederò di togliere la delega di assessore a Elena Donazzan». Nel frattempo Bendinelli dovrà cercare di placare la tensione tra i due big padovani di San Martino di Lupari Maurizio Conte e Marino Zorzato, il primo già iscritto a Forza Italia da quasi un anno, il secondo in procinto di prendere la tessera. Solo che se c’è l’uno, non vuole starci l’altro.
Partiamo dal caso Donazzan. L’assessore regionale al Lavoro ha ufficializzato sabato, con la presentazione dell’associazione politica Amo il Veneto, la sua uscita da Forza Italia. Il fatto è che Forza Italia è nella maggioranza di Zaia ma non ha più nessuno in giunta.
E paradossalmente neanche in consiglio. Gli eletti di Forza Italia nel 2015 erano tre: Massimiliano Barison che è passato con i Fratelli d’Italia di Sergio Berlato, la Donazzan e Massimo Giorgetti che sono usciti dal partito pur detenendone il simbolo. Donazzan è in giunta, Giorgetti è vicepresidente vicario del consiglio regionale. Due ex azzurri che però nell’istituzione hanno il simbolo di Forza Italia e la rappresentano pur non facendone più parte.
È di questo che Bendinelli vuole parlare con Zaia: «Gli chiederò di togliere la delega alla Donazzan e di fare un assessore di Forza Italia». Chi? «Non presenterò nomi, dovrà essere una persona gradita al presidente». Anche eventualmente esterna a Palazzo Ferro Fini, dice Bendinelli.
In realtà un azzurro in Regione c’è, è l’ex leghista ed ex tosiano Maurizio Conte che ha preso la tessera un anno fa pur facendo gruppo a sé con Veneto per l’autonomia. Solo che Conte adesso ha deciso di andarsene. Motivo: anche il consigliere regionale Marino Zorzato, ex Pdl e poi Ncd, ha deciso di iscriversi a Forza Italia. Bendinelli nega che ci siano tensioni tra Conte e Zorzato ed è convinto che tutto si appianerà anche perché «Marino non ha velleità elettorali, dopo questo mandato non si ricandiderà più». Semmai, Zorzato è pronto a portare in Forza Italia «un po’ di amici», gente che «non vuole morire leghista». È così che la tradizionale cena natalizia di Zorzato organizzata alla Penisola a Campo San Martino ha assunto una connotazione politica.
Singolare il percorso politico di questi due big di San Martino di Lupari: Conte nasce leghista, poi appoggia Flavio Tosi alle Regionali del 2015; Zorzato, che era vice di Zaia fino al 2015, passa dal Pdl all’Ncd di Alfano per appoggiare anche lui tre anni fa Tosi. Vengono rieletti entrambi in consiglio regionali ed entrambi sono all’opposizione. Ma il feeling con Tosi non dura ed è Conte per primo, con il collega deputato Caon, a guardarsi attorno. «Mi sono iscritto a Forza Italia il 2 gennaio 2018 – dice Conte – ma già da un anno era iniziato un percorso con Forza Italia.
Ma se adesso in Forza Italia entra Zorzato, io non ci posso stare. E così i miei amici. Abbiamo due sistemi di fare politica diversi, inconciliabili». Diversi perché? Di più Conte non dice, ma assicura di averne parlato a Bendinelli. Il quale avrebbe avuto l’indicazione di accogliere Zorzato dall’ex commissario Paroli e, soprattutto, da Ghedini. Così, quando al coordinamento regionale di ieri pomeriggio a Padova Conte ha visto arrivare Zorzato, ha preso una decisione: «Io non ci sto». Ossia: o io o lui. E Bendinelli? «Se Bendinelli va alla cena alla Penisola, mi pare chiaro che ha fatto una scelta. Senza polemica, ne prendo atto».
A.C.M.