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Morto Claudio Scimone, fondatore dei Solisti Veneti

L’ultimo concerto lo aveva diretto nella chiesa degli Eremitani, dirigendolo da seduto dopo una caduta. E con questa immagine, di innamorato della musica, che ci lascia Claudio Scimone, morto l’altro giorno all’età di 83 anni ieri. Il Veneto e tutta Italia piangono uno dei suoi musicisti più virtuosi che ha saputo creare una realtà, i Solisti veneti, che ha fatto scuola nel mondo per  capacità di sperimentare una realtà imprenditoriale legata alla musica classica.

“Tutto il Veneto piange la scomparsa di un grande maestro della musica, che con i suoi Solisti veneti ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione nel mondo del miglior repertorio della musica veneta, da Albinoni a Vivaldi, da Galuppi a Benedetto Marcello, da Salieri a Boccherini” ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia.

 

Tra i premi più rilevanti ricevuti da Scimone vi sono i tre “Grand Prix du Disque”, consegnatigli dall’Accademia Charles Cros di Parigi, il Grammy Award di Los Angeles e il titolo di “Cavaliere di Gran Croce, Ordine al merito” con la medaglia d’oro al merito per l’arte e la cultura da parte del Presidente della Repubblica Italiana nel 2000. Infine, nel 2008, a Venezia, ha ricevuto, insieme con i I Solisti Veneti, il premio “Una vita nella musica – Arthur Rubinstein”. L’Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Nel 1970 con “I Solisti Veneti” ha ottenuto il primo premio nel singolare concorso del “Festival Bar” con 365.000 voti di pubblico giovanile.

E.P.

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