Zaia: «Da lunedì in zona gialla»
Luca Zaia torna in diretta, per dare le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto. La nostra regione, secondo i dati dell’ultima settimana, sarebbe ad alto rischio di finire in zona gialla proprio nella settimana natalizia. I contagi, infatti, si sono mantenuti molto alti, sfondando perfino quota 4mila, fatto salvo per i giorni festivi e i weekend, quando i dati scendono sempre insieme al numero di tamponi eseguiti. Sotto stretta osservazione la situazione negli ospedali veneti: secondo i dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) – che confronta i numeri del 12 dicembre con quelli del giorno precedente -, il tasso di occupazione ospedaliera resta stabile oltre la soglia del 10% in Friuli (al 15%) e Veneto (13%). Oggi il governatore ha prospettato questo scenario: da lunedì prossimo il rischio di giallo è concreto, Natale in una nuova zona, quindi, e probabilmente anche Capodanno. Del resto l’incidenza oggi è al 5,50%, due parametri sono già stati superati e manca pochissimo per oltrepassare quello dei ricoveri in area medica. «Siamo in una fase nella quale abbiamo più ingressi che uscite dagli ospedali, è la fase acuta e non abbiamo dati che ci dicano che si possa andare in controtendenza…», la strada sembra dunque segnata, per lo stesso presidente.
Vaccinazioni fascia 5-11 anni
Intanto è stata annunciata una novità: partono infatti dalle 14 le prenotazioni per i vaccini ai bambini in fascia di età 5-11 anni. Dal pediatra o negli hub? Zaia e l’assessore Lanzarin hanno dato alcune dritte per i genitori.
Il bollettino di oggi
Sono 2.096 i nuovi contagi Covid registrati in Veneto nelle ultime 24 ore. Da inizio pandemia sono stati fatti quasi 20milioni di tamponi in Veneto. Oggi su 38mila tamponi l’incidenza è di 5,50%. Il dato porta il totale degli infetti a dall’inizio della pandemia sono 554.117. Le vittime, sempre nelle ultime 24 ore, sono state 10 . La situazione negli ospedali: sono 1.052 i ricoveri totali (+25). Di questi, sono ospitati nei reparti dell’area medica 916 (+22), mentre sono in terapia intensiva 136 (+3). Continua a salire il numero dei soggetti attualmente positivi, 50.585 in isolamento fiduciario.
Le ultime notizie sul Covid
«Siamo in una fase nella quale abbiamo più ingressi che uscite dagli ospedali, è la fase acuta e non abbiamo sentore che si possa andare in controtendenza – ha spiegato Zaia -. Abbiamo un’incidenza di 450 positivi a settimana su 100mila abitanti, è alta, il tasso di occupazione delle terapie intensive sono da zona gialla: 12,8%, il parametro è l’area medica 13,7% oggi, a 15 scatta la zona gialla. Il bollettino di venerdì ci può riservare la classificazione da lunedì prossimo di giallo», ha spiegato Zaia commentando i dati del bollettino di oggi.
Modello previsionale del Veneto: cosa dice l’algoritmo
«Natale in Giallo, probabilmente sarà così, poi Capodanno sarà giallo, dopo se si continua a crescere ci avvicineremo all’arancione e cominceremo a parlare di chiusure dei confini comunali, accesso vietato a chi non ha super Green pass, e se poi si passerà al rosso, beh, si chiude. Oggi non ci sono prospettive negli algoritmi di zona rossa, questo va detto», ha assicurato Zaia.
Stato di emergenza, cosa ne pensa Zaia
«Siamo tutti contrari, ma occorre anche essere prudenti e vedere cosa ci sarà il 31 dicembre, quando scade. Se saremo in zona rossa sarà difficile non vederne il prolungamento. Oggi la visione prospettica ci dice di uscire dallo stato di emergenza, ma bisogna valutare al momento e nel contesto».
Come sta andando negli ospedali del Veneto
«Siamo preoccupati perché la pressione ospedaliera si fa sentire, come ha spiegato bene ieri il dottor Flor, e occorre trovare un punto di equilibrio fra le prestazioni ordinarie e quelle straordinarie dei pazienti Covid, molto impegnativi a livello ospedaliero e anche domiciliare. Le cure domiciliari si fanno, 9,5 pazienti su 10 vengono curati a casa ma quei 5 pazienti su 100 che hanno bisogno di cure devono trovare un posto libero nei nostri ospedali», ha detto il governatore.
Vaccini ai bambini in Veneto: come fare e chi chiamare
In Veneto da oggi si parte con le prenotazioni dei vaccini per i bambini, nella fascia di età compresa fra i 5 e gli 11 anni. Il governatore Zaia e l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, forniscono alcune indicazioni in diretta: «Sono circa 300mila i bimbi interessati, ci si può prenotare dalle 14 di oggi: attenzione, la prenotazione si può fare solo al compimento del quinto anno di età del bambino, non prima. «Noi abbiamo scelto di creare un percorso protetto per i bambini dai 5 agli 11 anni, decidere di vaccinare il proprio figlio spetta ai genitori che possono consultare il pediatra del bambino o il medico di fiducia», ha ricordato il presidente.
Vaccino dai pediatri o negli hub
I pediatri possono scegliere di fare la vaccinazione nel proprio ambulatorio (e in quel caso sarà il pediatra stesso a chiamare i propri assistiti), oppure la vaccinazione sarà eseguita negli hub vaccinali, qui ci saranno le linee deidcate ai bambini che potranno essere vaccinati dai pediatri della zona (e in questo caso bisognerà prenotare sul portale). «Abbiamo lasciato libertà alle varie Ulss di organizzarsi come meglio credono, ha dichiarato l’assessore Manuela Lanzarin». «Il genitore entri nel portale, se non trova posto chiami il pediatra»: ha spiegato Zaia.
Restrizioni dei sindaci, Zaia dice sì
«Sono d’accordo con i sindaci, pensate ai Pan e vin, che io amo, capisco che l’assembramento, anche in casi come questo, aumenti il contagio – ha spiegato il governatore -. Per questo anche negli assembramenti all’aperto è doveroso portare la mascherina. E il passaggio in zona gialla predispone proprio l’uso anche all’aperto del dispositivo».
Minacce ai politici
No vax, no pass e le minacce ai politici. L’ultimo episodio del genere si è verificato ai danni del presidente Mario Draghi. «Credo di aver avuto il trattamento peggiore, hanno fatto anche un video, non si sono limitati a scrivere il mio indirizzo di casa, ma hanno girato un filmato con tanto di infografica – ha ricordato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Nel mio caso il magistrato a Venezia ha deciso che non è un reato, non so se siamo tutti nello stesso Paese e i magistrati decideranno tutti che non è un reato, oppure che il presidente del Consiglio ha uno status giuridico superiore a quello di un presidente di Regione, e allora si muoveranno. Ma di certo questo atteggiamento avalla questo tipo di comportamento, perché non ci sono conseguenze. La magistratura dovrebbe valutare seriamente queste vicende, perché anche se il fatto non è grave, è il clima ad essere preoccupante. Perché poi a casa non è che ti arrivi a casa il commando organizzato ma ti arriva il matto che pensa di avere un mandato divino, da ciò che viene inviato si capisce anche questo».