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Veneto in giallo per altri 15 giorni. Scuola: «Proponiamo interventi su quarantene e nuove regole»

Il presidente del Veneto Luca Zaia torna oggi in diretta dalla sede della Protezione civile per il punto stampa Covid-19. Intervengono l’assessore alla Salute Manuela Lanzarin e la dottoressa Francesca Russo, capo dipartimento della prevenzione del Veneto.

Zona gialla

«Per almeno due settimane rimarremo in “giallo”; non andremo in zona arancione».  Una dichiarazione di maggiore fiducia nella situazione rispetto ai giorni scorsi per il governatore Zaia che in più occasioni aveva ipotizzato un passaggio del Veneto in zona arancione in tempi brevi.

Omicron

«La variante Omicron preoccupa, non tanto per quella che sembra in effetti una ridotta aggressività sull’organismo di chi è infettato, quanto per la rapidità di diffusione: rispetto al febbraio 2021, quando per la positività ci volevano circa 5 giorni di incubazione, ora ne bastano mediamente 2 e la rapidità di diffusione è elevatissima – ha detto Zaia. – Questo di fatto incrementa la platea dei potenziali pazienti ospedalieri».

Gli ospedali veneti

«Per ora la situazione è gestita nel migliore dei modi, e non posso che ringraziare tutti gli operatori sanitari, ma è evidente che non possiamo permetterci di riempire aree non critiche e terapie intensive. Per questo continuo ad invitare quel 12,5% della popolazione veneta che ancora non si è vaccinata a farlo; tanto più perchè circa l’80% di chi è in terapia intensiva e il 50% di chi è in area non critica non ha copertura vaccinale. Ciò, se ce ne fosse bisogno, dimostra ulteriormente che chi non si vaccina si espone molto di più alle conseguenze più severe della malattia». «Adesso siamo in una fase di passaggio, andremo a regime nei prossimi giorni, ma non vi nascondo la preoccupazione per questo lento, inesorabile incremento di ospedalizzazioni. Oggi sono 50 in più, può essere la contabilità del fine settimana, ma non possiamo resistere a lungo. I medici non ce la fanno più. Mi dicono che stanno ricoverando solo non vaccinati. Questi sono i dati. L’80% dei ricoverati in terapia intensiva non sono vaccinati. Almeno due settimane le faremo in giallo”, ha aggiunto, analizzando i dati della sua regione. “L’incidenza attuale è di 821 su 100 mila residenti, l’Rt è 1,19. L’occupazione in area non critica e al 19,5%, rispetto a un target del 30% per il passaggio a zona arancio, nelle terapie intensive è al 18,6% rispetto al 20%. Siamo appesi – ha concluso – al dato dell’area medica»

Scuola, attese nuove regole

«Io penso che mandare in Dad i bambini non vaccinati sarebbe discriminatorio ma eviterei di aprire un altro fronte di scontro sociale. C’è, la necessità di far qualcosa sulla scuola c’è e ci stiamo lavorando» prosegue Zaia. «Non possiamo fare i tamponi fai-da-te come in Inghilterra, perchè da noi sono visti male. Non escludiamo di fare delle proposte innovative che intervengano sulle quarantene e le regole rispetto alla situazione vaccinale. Ma sono proposte che dobbiamo prima presentare a un tavolo nazionale. Non posso anticipare nulla». «Sarà una decisione del Tavolo nazionale – ha aggiunto – su cui non posso dare anticipazioni, ma verrà presa da tutti. Soprattutto per le superiori le percentuali di vaccinazione sono molto alte, per cui riusciamo a gestire le presenze in maniera migliore», ha concluso Zaia.

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