Terremoto bullismo nel Rovigo Rugby
Rovigo. La stagione del Rugby Rovigo è finita ma ora ci pensa la Procura a scaldare il mondo della palla ovale. È terremoto bullismo nel Rovigo Rugby. In questi giorni la società Monti Rovigo Junior è finita nel mirino degli inquirenti per delle percosse inflitte ai danni di un minore, nuovo atleta della squadra. Fra gli indagati, c’è anche il neozelandese ex All-Blacks McDonnel, in veste di allenatore.
I fatti
I fatti risalgono all’ottobre del 2018. Al ritorno dalla trasferta contro i trevigiani del Ruggers Tarvisium, i giovani della squadra under 18 si trovavano all’interno del pullman della società.
Durante il tragitto un atleta della squadra, minorenne all’epoca dei fatti, sarebbe stato schiaffeggiato sui glutei da diversi compagni di squadra, alcuni già maggiorenni.
Un rito di iniziazione che avrebbe provocato al ragazzo lividi ed ecchimosi giudicate guaribili in dieci giorni. Un semplice gioco, a detta degli indagati, che però la madre del ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti, non ha voluto accettare. E ha presentato ai Carabinieri formale denuncia querela.
Il rito di
iniziazione
I fatti avrebbero costituito secondo alcuni un semplice e innocuo rito di iniziazione, uno scherzo goliardico a cui, per tradizione, dovrebbero sottoporsi i nuovi arrivati in squadra.
Tendenzialmente alla prima trasferta chi è nuovo, cioè «la matricola», viene bullizzato per gioco, preso in giro dal gruppo, percosso. In passato ci sono stati giocatori rasati a zero o depilati con la ceretta. Non si ricordano casi finiti male.
Un rito che, purtroppo, ricorda la celebre scena del film “Full Metal Jacket” di Kubrick in cui il soldato Leonard Lawence viene picchiato nel sonno dai commilitoni.
Le responsabilità dell’allenatore
La società sportiva in questa fase preferisce rimanere in silenzio, mantenendo un rigoroso riserbo, così come l’Avvocato Federico Cogo, legale di alcuni degli indagati.
Fra i dieci indagati anche l’ex All Blacks Joe McDonnell, che da head coach ha vinto l’ultimo scudetto del 2016. McDonnel era presente sul pullman durante i fatti in qualità di allenatore della squadra under 18 nella quale da poco militava il giovane atleta vittima dei maltrattamenti.
Il reato contestato all’allenatore è l’omesso impedimento del reato di lesioni compiuto dai giocatori in quel momento sotto la sua responsabilità.
Gli altri indagati
Si scatena un vero e proprio terremoto bullismo nel Rovigo Rugby. Ma finora McDonnell rimane trincerato in un rigoroso “no comment”, anche perché la società ha imposto il silenzio stampa sull’accaduto.
Tra gli altri indagati, alcuni preparatori tecnici e accompagnatori della squadra, che fa capo ad una diversa società rispetto alla prima squadra Rovigo Delta.
Le parole della madre
Intanto, ad alcuni mesi dai fatti parla la madre del ragazzo bullizzato. Che esprime parole severe nei confronti di McDonnell. « Io, mio figlio, l’ho affidato all’allenatore quella domenica mattina. Lui doveva vigilare, il fatto è successo su un pullman. McDonnell era lì. Erano tutti dentro al pullman».
Una situazione davvero delicata, sui cui sviluppi vi aggiorneremo.
Pierfrancesco Divolo