Quelli che…non vanno in vacanza
Agosto e’ arrivato, preannunciato da un caldo africano che toglierebbe anche a Plutone stesso la voglia di lavorare.
Ma c’è chi, sulle vacanze altrui, basa il proprio business, e sono sempre di più specie in un territorio che ben si presta come la nostra amata Venezia.
Il comparto del turismo infatti, già fonte del 10% del PIL, sembra con buona certezza essere destinato a raddoppiare il suo volume d’affari e, ovviamente, il numero di addetti ai lavori, con un occhio di riguardo ai giovani.
Le figure professionali che traineranno questa crescita (e che rappresentano quindi un’ottima possibilità per chi desidera inserirsi in un settore attivo) sono in buona parte legate alla tecnologia: esperti social, in SEO e in informatica.
Se e’ ormai assodato da tutti che con i social non si fa business, curare la propria immagine attraverso Facebook, Instagram e via discorrendo viene comunque considerata una strategia di marketing da continuare a a perseguire.
Cosi’ come per i SEO specialist, i social media specialist che desiderano affacciarsi al mondo del turismo dovranno conoscere approfonditamente almeno una seconda lingua oltre l’inglese, preferibilmente il tedesco.
Altra figura balzata agli onori delle cronache ultimamente è il revenue manager, ovvero chi nelle strutture ricettive e’ specializzato nell’ottimizzare la politica dei prezzi per assicurare l’Eden alberghiero, ovvero il tutto esaurito.
Molti sono i corsi di formazione, anche finanziati, che nell’ultimo periodo hanno riguardato l’argomento.
Ma anche chi ha competenze più operative non può lamentarsi: la richiesta di cameriere ai piani, addetti pulizie, facchini, camerieri, personale di cucina e’ elevata.
Ragione in più per volgere lo sguardo a questo orizzonte e’ la quasi inesistenza della bassa stagione a Venezia, che per i turisti di tutto il mondo rappresenta una meta ricca di fascino in ogni stagione dell’anno.
E quindi buone vacanze, ma solo a chi le fa.
Marco Garbin