Grande Nord o Piccolo Nord?
Non inizia sotto i migliori auspici l’avventura del Grande Nord, presentato ieri in conferenza Stampa Congiunta all’hotel Amadeus di Venezia. Insieme a Grande Nord, Prima il Veneto e Veneto Stato, grandi assenti il cofondatore del movimento per il Veneto Roberto Agirmo e molti del comitato di gestione di Emilia e Piemonte. Nel corso dei lavori il Presidente Bernardelli con il Segretario Nazionale di Prima il Veneto, Del Zotto e il Portavoce di Veneto Stato, Luciano Fior hanno presentato il progetto confederativo volto a creare un Soggetto Politico che possa intraprendere un’azione che faccia tornare prioritaria la questione Settentrionale.
Davanti a una quarantina di persone sono intervenuti, moderati da Callegari, Reguzzoni, Francesca Martini, Paola Goisis, Giuseppe Calgaro e Mauro Sicchiero. Durissimi gli attacchi alla Lega, a cominciare dal fatto di togliere la parola “Nord”.
Intervistato telefonicamente, Agirmo di Indipendenza noi Veneto ha spiegato i motivi dell’annullamento degli stati generali che si sarebbero dovuti tenere ieri a Padova e l’assenza degli esponenti più importanti.
«Riteniamo che un pungolo costante alla Lega ci possa stare ma la Lega rimane il nostro interlocutore mentre ex frustrati espulsi o fuoriusciti dal partito ora vengono richiamati. Ieri la Lega è stata apertamente accusata di incapacità. La linea politica che vuole portare avanti il gruppo lombardo è quella di essere contro la Lega Veneta e Lombarda. Il comitato di gestione (composto da 10 persone tra cui Cantarutti e Gasperini per il Veneto, Irali per l’Emilia, Rossi per il Piemonte) non si è presentato. O le cose cambiano o dovremo discutere del futuro. I mestieranti non fanno per me. Chi dice “indipendenza subito” ventila un’operazione impossibile e non coordinabile. Indipendenza noi Veneto coerentemente continuerà il suo lavoro di critica costruttiva nei confronti della Lega, o meglio della Liga Veneta. L’operazione Grande Nord, avrebbe dovuto far parte di un progetto serio ma per gli idealisti il mondo dei “politicanti/mestieranti” è difficile da comprendere».
Gian Nicola Pittalis