salute e medicina

Focolai monitorati per evitare un nuovo lockdown

«Abbiamo dei focolai che stiamo monitorando, ed è questa la differenza fondamentale rispetto all’inizio della pandemia: ora riusciamo a circoscrivere i contagi, all’inizio non riuscivamo». Lo ha detto in un incontro online il professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’Ospedale universitario di Padova, sottolineando che «la capacità di circoscrivere i contatti delle persone positive con i tamponi e il distanziamento sociale, è la chiave per evitare futuri lockdown».

I focolai

«Se non riuscissimo a controllare i contatti dei positivi sarebbe necessario creare delle aree rosse chiuse» ha affermato. «L’R0 non è un fattore intrinseco del virus, ma è dato dalla nostra capacità di controllare la sua diffusione – ha spiegato – con mascherine e distanziamento». Quanto alla carica virale e al fatto che ad oggi i contagiati sembrano stare meglio rispetto ai primi malati a febbraio, Crisanti è stato chiaro: «le persone anziane, che sono più fragili, stanno molto più attente e si contagiano meno, adesso per un puro fatto statistico si ammalano persone più giovani che reagiscono meglio, ma il virus è rimasto sempre quello, non si è modificato». 

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