Scrivere: un gioco che guarisce
Che non scriviate una pagina di diario dalle medie o che vi limitiate da tempo ad afferrare la penna solo per compilare la lista della spesa, poco importa: secondo Fulvio Fiori (e non solo lui), scrivere rimane un gesto catartico sempre e comunque alla portata di tutti. Perché catartico, direte voi? Perché le parole hanno davvero un grande potere, anche in positivo. E scrivere una storia, che sia la nostra o quella di qualcun altro, può davvero cambiare qualcosa. Soprattutto all’interno di chi scrive. Ospite a Verona della libreria “Libre!” il 16 febbraio alle 16 per presentare il suo “Cara famiglia, ti scrivo”, lo scrittore Fulvio Fiori darà prova anche della sua competenza come operatore olistico del benessere conducendo un laboratorio di scrittura.
Una guida all’auto-conoscenza
Terzo ed ultimo manuale della fortunata trilogia sul potere terapeutico della scrittura, in “Cara famiglia, ti scrivo” si parte dall’alto di un albero – quello genealogico – per scendere nella propria vita presente, passando dall’osservazione delle proprie origini a quella di sé stessi e del proprio posto nel mondo. Dando uno sguardo alle vie tracciate dai propri familiari, soprattutto predecessori, il lettore verrà guidato alla scoperta di sé stesso sia come erede di parole ed azioni, sia come frutto attivo di una genesi precisa, alla quale giungerà a dare un senso solo per mezzo della propria voce. O, per meglio dire, parola.
Chi è l’autore?
Vincitore del premio Massimo Troisi per la scrittura comica, professionista del marketing e cintura nera di Karate, Fulvio Fiori deve a questi suoi molteplici percorsi, apparentemente dissonanti, la riuscita elaborazione del suo metodo di auto-terapia. I suoi aforismi, famosi soprattutto in USA, sono comparsi più volte sui diari Comix. “Vivere mi piace da morire”, per citarne uno tra i più famosi, dà anche il titolo agli “Umani paradossi quotidiani” descritti nel suo primo libro, fra i più venduti nel 1993.
A ciascuno la sua storia
Umorismo, ironia e saggezza zen s’intrecciano per ispirare “parole che fanno bene” e invitare i lettori a tirarle fuori da dentro, quelle parole, belle o brutte che siano. La creatività farà il resto. Una guida per “farlo da sé”, quindi, con un approfondimento che lo scrittore terrà nel corso del laboratorio (a pagamento) di Bioscrittura al termine della presentazione gratuita del libro. Il metodo è stato messo a punto da Fiori stesso, che ne divulga i contenuti e le modalità attraverso sessioni individuali e corsi rivolti a chiunque, operatori del benessere compresi.
Ma intanto, voi scrivete.
Silvia Gambato