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Quanto gioca la mente

Quanti atleti al momento decisivo sbagliano il rigore della vittoria perché non sanno gestire lo stress? Ricordate Baggio e il suo rigore tirato alle stelle ai mondiali USA del ‘94? Il suo errore ci costò la finale. Non avremo mai la controprova, ma abbiamo degli esempi concreti di come la gestione dello stress e della concentrazione aiuti a migliorare non solo le prestazioni, ma anche il recupero dagli infortuni.

È  il lavoro che il dottor Alberto Fistarollo, psicologo dello Sport, fa quotidianamente con gli atleti che segue in diverse discipline, dal tiro al volo al rugby, al basket. E che ora svolgerà anche in seno all’AC MESTRE e per le società aderenti a Mes3Sport che chiederanno la sua collaborazione. Potrà succedere se una squadra non gira come dovrebbe, pur avendo gli elementi giusti o se un ragazzino gioca benissimo in allenamento e in partita non rende. Al giocatore viene chiesto semplicemente di mettere in pratica quanto appreso in allenamento e di divertirsi. Lo dicono tutti anche al Mestre dei record quanto si stiano divertendo: gli elementi che ricorrono quando le prestazioni sono ottime sono l’euforia, la calma, il controllo, l’assenza di noia, di ansia e di stanchezza.

All’Officina del Gusto, lunedì sera, il dottor Fistarollo ha fatto provare ai tecnici, ai dirigenti e agli atleti intervenuti, anche un assaggio di tecnica rilassante, solo per dimostrare quanto la mente possa influire in breve tempo sul nostro corpo ed ha spiegato quali strumenti si possono mettere in atto per sbloccare delle situazioni negative e trasformare la mente da tiranna ad alleata. Il “trucco” è mettersi in gara nelle stesse condizioni in cui un atleta è in allenamento. Concentrato se è abituato così, più rilassato se è così che rende meglio.

Ma anche l’allenamento mentale deve essere specifico. Importante è anche capire come “attivare” al meglio una prestazione, ma soprattutto come gestire le emozioni. Non controllarle, ma gestirle.  Ma se tutto questo funziona, perché il fattore mente non viene allenato nello sport così come il corpo? Perché non sono mica matto! Il dottor Fistarollo concentra in questa frase i retaggi culturali legati a questa scienza che da anni non serve più soltanto a “mettere in bolla” chi non lo è, ad andare da -10 a 0. Ma è qualcosa che da zero ti può portare a dieci.

G.N.P

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